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CLASH

80 - Clash 2Gruppo di primaria importanza all'interno dell'ondata di rinnovamento della musica inglese di fine anni '70, i Clash nascono dall'incontro di Joe Strummer (nome d'arte di John Graham Mellor, 1952, Ankara, Turchia), figlio di un diplomatico britannico e leader dei 101ers, Michael "Mick" Jones (1955, Londra, Gran

Bretagna), Paul Simonon (1955, Londra, Gran Bretagna) e Tory Crimes (nome d'arte di Terry Chimes, 1956, Londra, Gran Bretagna) tutti provenienti dai London SS, nei quali milita anche Nicky "Topper" Headon (1955, Bromley, Gran Bretagna).Simonon non ha mai suonato alcuno strumento e decide di imbracciare il basso dopo aver ascoltato i Sex Pistols; Mellor adotta il nome di "Strummer" (letteralmente: "strimpellatore") dopo le continue, improvvisate esibizioni del brano Johnny B. Goode eseguite con l'ukulele nelle stazioni della metropolitana londinese; il nome The Clash viene scelto da Jones dopo aver constatato che il termine "scontro" è quello più ripetuto sulle prime pagine dei quotidiani britannici.Al primo concerto dell'agosto 1976 (come apripista dei Sex Pistols), seguono altre apparizioni nel corso di diversi festival punk insieme agli onnipresenti Sex Pistols e a Siouxsie And The Banshees. Il sound ruvido e stringato, l'aggressività e la forte connotazione politica distinguono i Clash dalla scena punk rock soprattutto quando viene pubblicato White Riot, il loro primo 45 giri (marzo 1977), duro attacco alle istituzioni per gli scontri di Notting Hill a Londra dell'anno precedente tra polizia e giovani della comunità nera. Questo ruolo di "anima politica" della scena punk si definisce nel corso del White Riot Tour (nel quale Crimes viene sostituito da Headon) che culmina in maggio con la distruzione del Rainbow Club di Londra da parte del pubblico in delirio, esaltato dall'aria rivoluzionaria di London's Burning, Career Opportunities, I'm So Bored With The USA e Garageland, episodi chiave di The Clash, esordio a 33 giri edito un mese prima. Give 'Em Enough Rope (1978) conferma l'impegno e la voglia destabilizzante che si snoda su melodie elementari e accattivanti arrangiate con scarna tinta punk rock. L'album arriva al secondo posto delle classifiche britanniche e passa inosservato nel mercato statunitense. Tra il 1979 e il 1980 viene incisa una notevole quantità di materiale che segna un decisivo cambio di rotta, dove l'impegno politico trova sfogo in una voglia di sperimentare con il funk, il rap, la musica reggae e tendenze provenienti dalle minoranze etniche presenti a Londra. L'idea funziona e London Calling (il doppio album del dicembre 1979) dà corpo a un capolavoro della musica inglese. In esso si svelano le profonde radici dei quattro musicisti che vanno dal blues al jazz senza dimenticare il rock&roll: London Calling (uno dei loro brani più riusciti), Spanish Bombs e Brand New Cadillac. Ancor più sorprendenti sono le ricerche di sonorità che anticipano di almeno 10 anni generi di tendenza degli anni '90 (The Guns Of Brixton, Train In Vain e Lost In The Supermarket). L'aspetto rivoluzionario e la voglia di sposare cause "dure e pure" trova anche un riscontro commerciale di massa in tutto il mondo, Stati Uniti inclusi. Nel 1980 i tour della band li impongono come una delle forze espressive più importanti del punk rock (in genere, all'epoca, peraltro già in deciso declino nella sua globalità). L'uscita del mini album Black Market Clash e del triplo album (ma venduto ad un prezzo inferiore di un doppio: la differenza viene integrata dagli stessi Clash con royalties e parte degli incassi dei concerti live) Sandinista! alla fine del 1980 (anno in cui i Clash realizzano anche il film Rude Boy) confermano che la formazione ha idee da vendere e gli elementi espressivi giusti per dare vitalità a tematiche complesse. Far ballare dando spunti per pensare e per avere una coscienza sembra essere lo spirito che pervade l'ambizioso e straordinario triplo disco nel quale convivono canzoni assai diverse tra loro: Police On My Back, The Magnificent Seven, Rebel Waltz, Washington Bullets sono tra i momenti più amati dal pubblico. L'uscita, nel novembre 1981, del 45 giri This Is Radio Clash, mostra altre doti, estremizzando un suono capace di anticipare anche la musica rap/hip- hop. La conferma viene da Combat Rock (1982), potente album contenente singoli straordinari quali Should I Stay Or Should I Go? e Rock The Casbah. È il 1982 e il gruppo è all'apice della popolarità, tanto che alla fine dell'anno suonano addirittura assieme a The Who, l'unica formazione degli anni '60 e '70 a godere del rispetto della generazione punk. L'anno seguente Strummer e Jones, le due anime dei Clash, mostrano segni di insofferenza reciproca. Mick Jones forma i Big Audio Dynamite, mentre Strummer (insieme a Simonon) riprende il nome Clash e dà alle stampe il deludente e trascurabile Cut The Crap (1985). Jones e Strummer (una delle coppie d'oro della storia della musica inglese) si ritrovano nell'ottobre 1986 per il secondo disco dei Big Audio Dynamite (N. 10, Upping St.), ma la tanto desiderata reunion dei Clash rimane una delle tante leggende che costellano la storia del rock. Clash On Broadway (un'ottimo box set triplo del 1991) e Live: From Here To Eternity (il primo album ufficiale dal vivo, con brani registrati in concerto tra il 1978 e il 1982) ricordano a tutti l'importanza di un gruppo che pur avendo precorso ampiamente i tempi, ha saputo anche essere anima di un'epoca difficile e dura come quella a cavallo della fine degli anni '70 e i primi anni '80.



 

Discografia:

1977 - The Clash
1978 - Give 'Em Enough Rope
1979 - The Clash (U.S.)
1979 - London Calling
1980 - Sandinista!
1982 - Combat Rock
1985 - Cut The Crap