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BOOKER T. & THE MG'S

57 - Booker-TSono una delle band più prolifiche, rispettate e imitate della loro era: Booker T. & The MG's (che sta per Memphis Group), sono diventati famosissimi grazie soprattutto a due cose. La prima è il brano strumentale "Green Onions" (1962). La seconda è il fatto di aver contribuito a creare il cosiddetto Stax sound, una miscela talmente esplosiva che a metà degli anni Sessanta non c'è gruppo musicale che non cerchi di imitare il suono di Booker T. & The MG's. Il bello è che la band non si limita a essere queste due cose: c'è molta più carne al fuoco. Comincia tutto nell'estate del 1962, a Memphis (in Tennessee). Per l'esattezza,

comincia tutto fra le mura di Stax Records, nello studio di registrazione in cui dovrebbe incidere Billy Lee Riley. La band di supporto è composta dal tastierista diciassettenne Booker T. Jones, dal chitarrista ventenne Steve Cropper, dal bassista Lewie Steinberg e dal batterista Al Jackson. Saranno loro a diventare il pezzo forte di Stax Records. Leggenda vuole che il debutto sia arrivato per puro caso: in attesa dell'arrivo di Billy Lee Riley, i quattro cominciano a improvvisare su una base blues suonata dall'organo. Jim Stewart, presidente di Stax, passa di lì, rimane colpito e registra quello che stanno facendo. Il pezzo diventerà "Green Onions". Una volta riascoltato il nastro Stewart capisce di avere una bomba fra le mani e decide di pubblicarlo. Resta solo da trovare un B-side da associargli e un nome per la band. Nel primo caso il brano salta fuori da un riff che da qualche tempo Booker T. Jones stava strimpellando, così, senza pensarci più di tanto (il brano si intitolerà "Behave Yourself"). Nel secondo caso, il nome arriva quando Al Jackson propone MG's, come l'omonima casa automobilistica. Leggenda vuole che Stax tenti di realizzare una collaborazione con loro, ma che di fronte al rifiuto il nome sia diventato Memphis Group. Risolte le 'formalità', la band pubblica il 45 giri. Risultato: "Green Onions" raggiunge la vetta della classifica r&b e il terzo posto nella classifica pop. L'omonimo LP "Green Onions" arriva subito dopo, con analogo successo di pubblico e critica. Nei cinque anni successivi Booker T. & The MG's non riescono a bissare il successo commerciale dell'esordio (per fortuna c'è il lavoro come house band presso Stax Records, che garantisce loro uno stipendio). Durante questo periodo, però, il gruppo sancisce lo standard per la successiva soul music e questo non è poco (fornisce un notevole contributo anche il tastierista Isaac Hayes). Ecco come è andata. Intanto bisogna partire dal loro secondo LP, che arriva nel 1965 e si intitola "Soul Dressing": si tratta di un lavoro che riunisce solo composizioni originali (gran parte di "Green Onions" è costituita da cover), ma che non riesce a trovare il giusto equilibrio. Finisce che il bassista Lewie Steinberg lascia la band, sostituito in pianta stabile da Donald 'Duck' Dunn (che insieme a Steve Cropper aveva fatto parte dei Mar-Keys). Non è un cambio di formazione qualunque: con questo assetto la band diventa una costante nella produzione soul contemporanea, accompagnando gente del calibro di Otis Redding, Sam & Dave, Albert King, Johnnie Taylor, Eddie Floyd, The Staple Singers e Wilson Pickett. C'è il loro tocco dietro brani che entrano nella storia della musica, composizioni come "Walkin' The Dog", "Hold On! (I'm Coming)", "Soul Man", "Who's Making Love", "I've Been Loving You Too Long (To Stop Now)" e "Try A Little Tenderness". Insomma: mentre tarda il successo personale, i Booker T. & The MG's riescono comunque a lasciare una traccia indelebile nella storia del soul. Naturalmente, con questo prestigio da capitalizzare, la fama non tarda ad arrivare anche per loro: succede a partire dal 1967, anno di pubblicazione dell'album "Hip Hug-Her" (che fra l'altro guadagna le migliori recensioni dai tempi dell'esordio). Nel corso dello stesso 1967 si presentano insieme a Otis Redding sul palco del Monterey Pop Festival, conquistando il pubblico e colleghi rockettari come Jimi Hendrix, Janis Joplin, gli Who e i Jefferson Airplane. La fine del decennio conferma il successo e la fama di cui godono, ma comincia anche a denunciare alcune difficoltà interne al gruppo: si tratta sia di problemi personali sia di problemi logistici (Cropper, per esempio, è spesso impegnato a Los Angeles in qualità di session man). Il risultato è che dopo aver pubblicato una nuova manciata di album, nel 1971 Booker T. & The MG's decidono di sciogliersi. Lo fanno all'apice della carriera, dopo album di grande successo come "Doin' Our Thing" e "Soul Limbo" (entrambi del 1968), dopo aver omaggiato "Abbey Road" dei Beatles nel loro "McLemore Avenue" (1970) e dopo aver firmato l'LP "Melting Pot" (1971). La reunion viene organizzata nel tardo settembre del 1975: Jones, Cooper, Jackson e Dunn si concedono tre mesi per sistemare gli impegni personali di lavoro e poi pianificano altri tre anni come Booker T. & the MG's. La sorte rema contro, però. L'1 ottobre 1975 Al Jackson viene ucciso da un ladro penetrato nella sua casa. Nonostante questo tragico evento, i tre restanti membri del gruppo continuano a rimanere attivi nella scena musicale, scrivendo, producendo e suonando con una quantità di altri musicisti (compresi Bob Dylan, Neil Young, Stevie Wonder, Johnny Cash, Eric Clapton e molti altri). Nel 1992 Booker T. & the MG's vengono giustamente accolti nella Rock and Roll Hall of Fame. Due anni dopo, il 21 giugno 1994, "The Very Best Of Booker T. & The MG's" diventa la compilation indispensabile per ogni fan della band, vecchio o nuovo che sia. Nello stesso 1994 esce anche l'album "That's The Way It Should Be", che fa il punto sull'attuale situazione del gruppo dal punto di vista musicale. L'ingresso nel nuovo millennio avviene a suon di compilation e greatest hits, fra cui "Green Onions And Other Hits" (2003) e "The Best Of Booker T. & The MG's" (2005).



 

Discografia:

1962 - Green Onions
1965 - Soul Dressing
1966 - And Now!
1966 - In The Christmas Spirit
1967 - Hip Hug-Her
1967 - Back To Back (Live)
1968 - Doin' Our Thing
1968 - Soul Limbo
1969 - Uptight (Original Soundtrack)
1969 - The Booker T. Set
1970 - McLemore Avenue
1971 - Melting Pot
1977 - Universal Language
1994 - That's The Way It Should Be