MARCO TRANI
Marco Trani inizia giovanissimo a collaborare in qualità di fonico e di speaker nelle prime radio private dell’etere capitolino. Subito dopo muove i primi passi come disc-jockey in varie discoteche dell’hinterland romano dove affina ulteriormente la tecnica di missaggio. Facile per l’appena diciottenne apprendista e talentuoso stregone approdare nel 1978 al mondano e trasgressivo Easy Going e nell’arco di una sola stagione
diventare indiscutibilmente il DJ # 1. Per il precursore italico del “mixaggio in tonalità” lavorare ogni notte in Via della Purificazione, dove sperimenta la fusione tra generi musicali apparentemente incompatibili tra loro, modificandone attraverso l'uso di equalizzatori e di altri marchingegni dell’epoca le diverse sonorità, è la necessaria, dura, ma utile gavetta per diventare “The Untouchable”, essere famoso ed apprezzato anche tra la gente dello spettacolo e nello stesso tempo rappresentare un importante riferimento per tutti gli operatori del comparto discografico e musicale. Tuttavia il genio della consolle non può fermarsi a quello scantinato del centro storico di Roma; la sua arte deve essere data a tutti. Approdando alla magica consolle dell’Histeria si esibisce finalmente con le innovative tecniche di missaggio per un più vasto pubblico, entrando in contatto con la più eterogenea e trasversale nightlife capitolina che ha la stessa identica voglia di sfrenarsi e di ballare del pirotecnico mondo gay. Passano cinque anni dal suo “timido” (si fa per dire) esordio durante i quali abbiamo assistito all’escalation della disco-music ed al suo lento, ma inevitabile declino dovuto anche alla British Invasion. Il giungere di altri innovativi suoni sono stimoli in più per il lanciatissimo dj che amalgama con estrema semplicità e bravura brani funky, pop, elettronici, pezzi nati con l’Italo-Disco e tunes New Wave che provengono dalla rinata musica inglese, trasformandosi in dj-remixer, autore, compositore. Sono intense in quel periodo le sue collaborazioni con musicisti ed arrangiatori per la realizzazione di preziose versioni “alternative” di 12 inch e per “griffare” varie compilation di disco-dance. Il suo successo è enorme, ma il bisogno di misurarsi col mondo è ancora più grande. E così Una volta raggiunto l’apice molla tutto, abbandona il dolce abbraccio della Roma by night e se ne va in cerca di gloria (che coraggio!). La fortuna arride ai forti e la voglia di conoscere realtà diverse viene presto premiata. Il successo si rinnova sempre ed ovunque ! Dopo Firenze, cadono Milano, Venezia, Bari, Bologna, Cortina d’Ampezzo, fino a giungere - non ancora esausto - sulla Costiera Adriatica che lo accoglie a braccia aperte. Se non aveva più stimoli la riviera romagnola gliene fornisce di nuovi ed inaspettati in quantità industriale, così pure di soddisfazioni. Il sontuoso Pascià di Riccione lo consacra definitivamente come il disc-jockey più talentuoso degli anni Ottanta, osannato da migliaia di fan provenienti da ogni dove che per assistere alle sue incredibili performances, vengono letteralmente “murati” (per la gioia dei gestori dei clubs ed anche della Siae). E’ lui, quindi, il più importante e rappresentativo dj dell’intero panorama musicale di quel controverso decennio, alla fine del quale s’affaccia in discoteca l’house music, un nuovo genere musicale con il quale entra in una nuova e più tecnologica fase della sua già prestigiosa carriera. Corre il 1988 ed a disposizione del “Trani nazionale” ci sono, per l’appunto, nuove tecnologie che lo affascinano enormemente (potenti sound system, campionatori, quattro turntables con cui giocare, etc.) e che lo proiettano nei migliori clubs europei (Ministry of Sound, London; Fabric, Queen Les Bains, Paris; Space, Manumission, Privilege, Pasha,Amnesia Ibiza; KM Disco, Costa del Sol; Penelope, Alicante; Titos, Palma de Mallorca;…). Se citare le centinaia di disco clubs italiani dove ha lasciato il suo indelebile segno è lavoro lungo e noioso (Prince, Pineta, Paradiso, Villa delle Rose, Peter Pan, Diabolika, Club 99, Byblos, Piper Club, Gilda, Bella Blu, Ethos, Echoes, …) tenere il conto di quanta gente ha fatto ballare è impossibile. Tuttavia, per chi ama i numeri e le statistiche è stato calcolato che ha fatto muovere le gambe a metà della popolazione italiana (nel nostro paese vivono circa 60 milioni di persone…). Record di quantità e di qualità che si uniscono all’intenso, talvolta oscuro lavoro di produttore discografico e di dj-remixer per artisti quali Talk Talk, Amii Stewart, Blackbox, Linda Wesley, Mike Francis, Renato Zero, Tony Renis, Jovanotti, F.P.I. Project, Twilight, etc..
Discografia:
1993 - DJ On The Volume Mix 2 (Con Massimino)
Nessun' altra discografia disponibile.